Sicuramente molti di voi si saranno chiesti almeno una volta come è composto il prezzo della benzina. Proviamo a scorporare il prezzo al litro e vediamo quali sono le voci che compongono.
Partiamo dalla tabella presente sul sito del MITE (Ministero per la Transizione Ecologica) con il prezzo medio dei carburanti, aggiornati a Dicembre 2021. Possiamo vedere che il prezzo medio della benzina è di 1,72€ al litro.
Se proviamo a scorporare quel prezzo ecco cosa ci troviamo:
Accisa: 0,73 €
IVA: 0,31 €
Costo del prodotto: 0,51 €
Spese per la filiera e distribuzione: 0,17 €
Le accise consistono in una tassazione fissa che vedremo più avanti. L’IVA rappresenta il 22% del prezzo finale che va nelle casse dello Stato. Il costo del prodotto, cioè la materia prima, rappresenta la quota che va ai produttori di carburante. Le spese per la filiera rappresentano tutto ciò che riguarda il trasporto, lo stoccaggio fino al benzinaio. Quest’ultima voce rappresenta circa il 10/15% del prezzo finale (perciò quello che vedete non sarà un dato preciso al centesimo, così come il costo del prodotto).
Cosa sono le accise?
Prima di arrivare alla domanda che più di tutte ci incuriosisce, cioè cosa contengono le accise, facciamo prima un passo indietro.
Cosa sono le accise e a cosa servono? Le accise sono delle imposte sulla fabbricazione e vendita di prodotti di consumo. Non vengono applicate solo sui carburanti, quindi al prezzo della benzina, ma anche su alcolici, tabacchi, ecc. L’accisa sull’acquisto dei carburanti è variata più volte nel tempo a seguito di emergenze di cassa dello Stato, per limitare le importazioni e la dipendenza da fonti energetiche esterne al Paese o per la necessità di compensare i danni all’ambiente (green tax).
Cosa contengono le accise?
Ora che sappiamo cosa sono e a cosa servono, andiamo a vedere cosa finanziano. Ecco una lista (non completa):
14 lire (0,00723 euro) per il finanziamento della crisi di Suez del 1956;
10 lire (0,00516 euro) per la ricostruzione dopo il disastro del Vajont del 1963;
10 lire (0,00516 euro) per la ricostruzione dopo l’alluvione di Firenze del 1966;
10 lire (0,00516 euro) per la ricostruzione dopo il terremoto del Belice del 1968;
99 lire (0,0511 euro) per la ricostruzione dopo il terremoto del Friuli del 1976;
75 lire (0,0387 euro) per la ricostruzione dopo il terremoto dell’Irpinia del 1980;
205 lire (0,106 euro) per il finanziamento della missione ONU durante la guerra del Libano del 1982;
22 lire (0,0114 euro) per il finanziamento della missione ONU durante la guerra in Bosnia del 1995;
0,02 euro per il rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri del 2004;
0,005 euro per l’acquisto di autobus ecologici nel 2005;
0,0051 euro per far fronte al terremoto dell’Aquila del 2009;
da 0,0071 a 0,0055 euro per il finanziamento alla cultura nel 2011;
0,04 euro per far fronte all’arrivo di immigrati dopo la crisi libica del 2011;
0,0089 euro per far fronte all’alluvione che ha colpito la Liguria e la Toscana nel novembre 2011;
0,082 euro (0,113 sul diesel) per il decreto “Salva Italia” nel dicembre 2011;
0,024 euro per far fronte ai terremoti dell’Emilia del 2012;
0,005 euro per il finanziamento del “Bonus gestori” e la riduzione delle tasse ai terremotati dell’Abruzzo;
0,0024 euro per il finanziamento di alcune spese del decreto Fare “Nuova Sabatini” (dal 1º marzo al 31 dicembre 2014)
Ora sapete cosa pagate ogni volta che premete il piede sull’acceleratore della vostra auto.