La libertà di essere sé stessi
La libertà di essere sé stessi
Qualche giorno fa mi sono imbattuto in un articolo che intitolava “Sei europei Lgbti su dieci hanno paura di tenere per mano il proprio partner in pubblico”.
Partiamo dalle basi: tutti gli individui hanno il diritto di essere felici, tutti gli individui hanno il diritto di esprimere le proprie idee sempre e ovunque, tutti gli individui hanno il diritto di essere sé stessi, tutti gli individui hanno il diritto di fare e vivere come gli pare se le proprie azioni non nuociono a nessun altro individuo.
Prima di continuare, torniamo un secondo sulla categoria “eterosessuali”, così quelli di voi che fanno fatica a distaccarsi da determinate logiche possano riuscirsi. Prendiamo d’esempio la classica coppia che fa una passeggiata per il corso, un ragazzo ed una ragazza. Pensate a quanto possa essere brutto amare una persona ma avere paura di tenerle la mano in pubblico o di dichiarare apertamente che state insieme. Tenere la mano ad un’altra persona è uno dei gesti più belli ed intimi del mondo. Con quel gesto due persone si scambiano affetto, sicurezza, forza, timori. E’ un gesto semplice ma che racchiude tantissimo. E’ innaturale che due persone che si amano non possono semplicemente tenersi per mano. Restiamo su questo concetto: due persone che si amano. Ora non facciamo caso se queste due persone sono un uomo e una donna, una donna e una donna, un uomo e un uomo, un transgender e un uomo, ecc. Il concetto non cambia: è semplicemente innaturale che due persone che si amano non possano tenersi per mano.
Una volta pensavo che serve tanto coraggio per non nascondere la propria omosessualità in pubblico, dove c’è sempre qualcuno pronto ad additarti come un pervertito, dove vieni discriminato da una parte delle istituzioni che in realtà dovrebbero rappresentare tutta la popolazione e assicurare certi diritti, dove le religioni non ammettono l’omosessualità ma nascondono casi di pedofilia dei propri emissari. Però mi sbagliavo. Non è solo questione di coraggio. Bisogna anche volersi bene, tutto qui, e non accettare che degli individui piccoli decidano su cosa sia giusto, anzi su cosa sia moralmente giusto e cosa no. Solitamente l’ipocrisia in questi piccoli individui è enorme.
Beh io penso che non ci sia nulla di più bello al mondo che vedere una persona essere felice della propria vita. E sono convinto che la felicità sia contagiosa.
Quanto sarebbe stranamente bello se in questo mondo smettessimo di giudicare gli altri in base alle nostre convinzioni? Perché se credo che due uomini o due donne non possono amarsi allora devo anche imporlo? Perché se vedo un bambino felice e sereno con un padre ed una madre sono contento anch’io, ma se vedo un bambino ugualmente felice e sereno con una madre ed una madre (o genitore 1 e genitore 2) allora c’è qualcosa di malsano?
Siamo figli della nostra ipocrisia e dei nostri pregiudizi.
Da ragazzino pensavo che col tempo il pensiero (o forse è semplicemente una questione culturale) delle persone si sarebbe evoluto col tempo, che saremmo diventati più sensibili verso gli altri. Invece stiamo diventando più ipocriti, più egoisti, più insicuri, più frustrati e tutte queste emozioni le scateniamo verso gli altri, gli strani, i diversi, quelli che in base al ragionamento di alcuni non meritano di vivere liberamente la propria vita come noi viviamo la nostra.
Giugno è il Pride Month. E come tutti gli anni è un’occasione in più per provare ad essere umani.