Il presente volume delle invenzioni da un futuro passato prende spunto dalla rivista “La Scienza Illustrata” dell’ottobre 1950. La citazione sotto, presa da Arthur Bloch, un umorista e scrittore statunitense autore di libri, riguardanti la nota legge di Murphy.
La Scienza Illustrata, ottobre 1950
Questo numero della rivista di divulgazione scientifica, oltre a tanti altri articoli interessanti, ne contiene uno riguardante il possibile sviluppo futuro dei mezzi di trasporto. Prendendo in considerazione le possibili alternative alla classica automobile. Visto che l’argomento ancora oggi nel 2020 è al centro del dibattito pubblico, ho trovato molto interessante l’articolo e ho deciso di soffermarmi su questo.
Il futuro passato della mobilità
La parte in questione si intitola “Come sarà l’aeroplano utilitario del domani”. Subito dalle prime righe si capisce che già nel 1950, la questione traffico generato dalle troppe automobili in circolazione fosse percepito come problematico. Specialmente in questo passaggio:
Con i milioni di automobili che ogni anno le fabbriche di tutto il mondo, e quelle americane in particolare, mettono in circolazione, il traffico sta raggiungendo uno stato di congestione che i pannicelli caldi delle norme sulla viabilità non varranno certo a sanare.
Si pone l’attenzione su come l’aereo potrebbe diventare un mezzo di trasporto diffuso, non solo per lunghi viaggi ma anche e soprattutto per spostamenti brevi. Mettendo in evidenza come questo possa diventare realtà, solo se la maggior parte delle persone spingessero l’industria aeronautica ad investire in questo campo. In modo da poter costruire aerei in serie, abbattendo i costi, come era successo per l’industria automobilistica.
Interessante anche il passaggio in cui si analizza come l’elicottero non potrà essere un’alternativa:
L'elicottero, così come noi lo vediamo oggi, costa anch'esso in modo proibitivo per l'utente privato, e i meccanismi piuttosto complessi non lo rendono molto idoneo ad una economica produzione di grande serie
L’aereo per tutti
L’articolo propone la progettazione e costruzione di velivoli in grado di decollare e atterrare senza le piste di atterraggio, ovvero in verticale come l’elicottero. Dunque un’automobile dell’aria, che avrà anche la funzione di evitare il pericoloso fenomeno dell’urbanesimo.
Ipotizzando la produzione di piccoli aerei, con materiali a basso costo, viene portato come esempio un prototipo di automobile dell’aria americano il “Carlat Areosine”. Interessante davvero, peccato poi che la storia sia andata in maniera completamente diversa.
A proposito del prototipo americano, ho cercato in rete per avere maggiori informazioni ma non ho trovato nulla. Dunque se avete informazioni su questo strano mezzo e vi va di condividerle mandatemi una mail a capone@strangerzine.it, grazie.
Qui i link agli altri volumi delle invenzioni da un futuro passato: