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Il “lucertola” e il video della Caritas Arezzo

il "lucertola" e il video della caritas arezzo

La settimana scorsa sui social, in particolare You Tube è apparso un video della Caritas di Arezzo con protagonista il “lucertola” che chiede di donare il 5×1000 alla suddetta associazione così che gli possano trovare un lavoro.

Premettendo che io non provo particolare simpatia per il personaggio, devo onestamente scrivere che a mio personale giudizio non è un esempio da seguire, sicuramente.

Ma detto questo di più non mi sbilancio perché in realtà non conosco la sua vita, non conosco la sua storia che in un modo o nell’altro lo ha portato ad essere quello che oggi è.

Dico questo perché sui vari social si è scatenata una discussione che ha portato a commenti dal mio punto di vista poco rispettosi nei confronti specialmente della Caritas di Arezzo. Specialmente il post del vice sindaco Gamurrini su Facebook che riporto in parte qui di seguito:

Se avessi avuto qualche dubbio se continuare a dare il 5 x mille al CALCIT o donarlo alla Caritas di Arezzo…ora sarebbe definitivamente fugato.
Credo che utilizzare un “poco di buono” come testimonial per chiedere il 5 x mille sia un’offensa nei confronti di chi ha veramente bisogno (fra l’altro facendo credere che questo tizio abbia una minima voglia di lavorare).
Attenzione non mi permetto di giudicare la situazione di un disgraziato, sostengo azioni ed associazioni che operano a scopo benefico e credo che chi si trova in difficoltà vada aiutato, ma non è questo il caso.
(esprimo il mio modesto e contestabile parere).

Se poi lo spot è stato realizzato per farci ridere allora..dico semplicemente che non mi fa ridere”.

Cominciando da questo pezzo:

Attenzione non mi permetto di giudicare la situazione di un disgraziato” e poi nelle parole successive, ma anche precedenti, usare termini che di per sé esprimono un giudizio.

Mi ricorda tanto il “io non sono razzista ma…” e questo sì lo contesto, poiché lo considero un ragionamento che porta verso una strada molto pericolosa: la discriminazione.

Ragionando in generale lanciarsi in giudizi come “disgraziato”, “ vagabondo” o “poco di buono” rispetto a qualsiasi persona che sì, ripeto, non saranno esempi da seguire, ma nemmeno dei pericolosi criminali, portano con loro quel seme di odio verso chi è diverso, chi non rispetta lo standard, senza nemmeno sforzarsi di capire, cercare di conoscere la storia personale di chi giudichiamo. Molto più facile ergersi a modello da seguire di quelli “che mandano avanti il mondo”, i “lavoratori”, “quelli che con le loro tasse lo Stato ci paga tutto”, i ricchi senza macchia e peccato che possono giudicare i poveri straccioni che sicuramente si trovano in quella condizione perché sono dei fannulloni.

Tornando al caso specifico del “Luce” capisco che chi si erge a modello, a colui che può giudicare, non colga l’ironia del video ma affermare che non donerà il 5×1000 solo per uno spot venuto fuori male, ad una associazione che si occupa di tante persone che magari non hanno avuto tutte le possibilità che ha avuto il caro vice sindaco o tutti gli “eroi” che si sono fatti da soli, i quali la maggior parte delle volte sono così accecati dalla loro arroganza da non rendersi conto della fortuna che hanno avuto. E no cari miei, la fortuna non sempre ce la guadagniamo, a volte sei fortunato solo perché hai avuto culo a nascere nel posto giusto, nella famiglia giusta e nel momento giusto.

Che poi dovessi usare lo stesso metodo, cioè basare su un’uscita poco felice il giudizio su tutto un lavoro che vi è dietro, potrei suggerire al caro vice sindaco, che di uscite infelici negli ultimi 4 anni ne ha fatte diverse, di darsi all’ippica. Mentre invece non voglio essere superficiale e riconosco che a fronte di esternazioni poco felici qualcosa di buono ha fatto come vice sindaco. Ora non mi viene in mente cosa, ma sicuramente qualcosa avrà fatto di meritevole.

Tutti sbagliamo, tutti commettiamo errori in alcuni casi gravi, ma per come la vedo io tutti meritano una seconda possibilità nella vita. E’ vero il “Luce” sarà anche alla decima di possibilità, ma se questa fosse quella giusta?

In generale considero aiutare le persone emarginate, povere e in difficoltà un principio che deve valere sempre anche oltre al merito personale di chi riceverà questo prezioso aiuto. Che fa il pari con in principio di chi sbaglia deve pagare, ma prima deve sbagliare altrimenti possiamo essere tutti, nessuno escluso, considerati colpevoli.

Capone

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