I miei fumetti preferiti | Gli orrori di altroquando
I miei fumetti preferiti | Gli orrori di altroquando
Se si potesse fare un’equazione immaginaria sui fumetti e le case editrici, potremmo affermare che Tiziano Sclavi sta alla Bonelli come Alan Moore sta alla DC Comics, poiché entrambi hanno rotto quelle regole su personaggi e universi consolidate da tempo. Quindi portando nuove regole che influenzeranno le future pubblicazioni. Questa è la storia degli orrori di altroquando.
Storia editoriale
Uscito per la prima volta nel luglio del 1988 come speciale della serie principale di Dylan Dog, incellofanato con un libretto dal titolo “L’enciclopedia della paura” come usava in quegli anni. Erano gli anni ‘90 ed una casa editrice come la Bonelli all’epoca usava questi strumenti di marketing, d’altronde erano lontane a venire le anticipazioni che oggi tutti abbiamo grazie ad internet sulle tavole dei fumetti e coloro che ebbero la fortuna di scartarlo ebbero non poche sorprese. I disegni del bravissimo Attilio Micheluzzi erano molto diversi da quelli degli eroi Bonelliani anni ‘80 (purtroppo rimane la sua unica prova su Dylan Dog, vista la scomparsa del disegnatore nel 1990): il tratto lineare con poche sfumature, ma molto espressivo e inquietante.
Trama
I veri protagonisti della storia sono due personaggi, due extraterrestri che si muovono su di un asteroide sormontato da una struttura metallica, la quale nel fumetto moderno potrebbe essere un portale per universi alternativi. Buffi e caricaturali, uno racconta storie in base al pianeta e alla galassia che stanno attraversando e l’altro lo ascolta. Va precisato che all’ascoltatore piace essere chiamato con epiteti offensivi, come “vostra putrescenza” o “ciccione popputo”. E poi troviamo Dylan il nostro investigatore dell’incubo, ma la genialata è solo una vignetta di lui a bordo del celebre maggiolino decappottabile. Il protagonista della prima storia è lui, ma è solo un altro segno che Dylan è uno dei tanti personaggi che popolano un pianeta che non ha niente di eroico.
Le altre storie
Seguiranno altre cinque storie che avranno per protagonista il celebre indagatore, che compare dopo trenta pagine, una più assurda dell’altra in cui si avvicendano: indagini assurde per fare confessare un omicidio con l’aiuto di Tom Savini, il celebre truccatore hollywoodiano di film horror dell’epoca, mondi alternativi con zombie che vanno al cinema a vedere film con l’indagatore dell’incubo, improbabili fantasmi che non ricordano di essere morti, diavoli che provengono da universi paralleli non tanto furbi visto che si fanno fregare dai celebri contratti per cui sono famosi, un uomo che crede di essere un lupo mannaro e vuole farsi uccidere, infine un freaks (tema ricorrente del buon Tiziano) che scappa dalla prigionia e dalla violenza domestica e si ritrovano a feste in maschera e si sente per la prima volta accettato in vita sua.
Il finale
E dopo questo caleidoscopico orrore torniamo nell’asteroide dove sono i due extraterrestri e troviamo Azazelo, quello che racconta le storie, che spera di addormentare il “ciccione popputo” ma fallisce. Scopriamo che quest’ultimo se muore ha un potere distruttivo addirittura peggiore di Thanos della Marvel o monitor e anti monitor della crisi della terra infinite della DC, difatti l’autore ci parla di universo che si ristringe e galassie che si allontanano.
Curiosità
Il geniale padre del celebre indagatore, nella storia degli zombie cinefili crea la “Sergio Bonelli Production” come si vede nella vignetta, oggi la celebre casa editrice inizia a creare film con la propria etichetta la “Bonelli Cinematic Universe”, per la serie: mi diedero del visionario…
Ah quasi dimenticavo, buon compleanno Old Boy quest’anno compi 35 anni!