L’enigma del Terrunciello. L’eredità di Giorgio Porcaro, il comico dimenticato.
Forse non tutti sanno che… così recita la famosa rubrica della settimana enigmistica che si occupa di riportare fatti ai più sconosciuti. Ed è questo il caso della storia di Giorgio Porcaro, comico italiano nato a Benevento e “naturalizzato” lombardo, a cui si attribuisce la paternità del Terrunciello.
Con questo termine si intende un personaggio immaginario, una caricatura del meridionale che si trasferisce al nord, caratterizzato dallo slang che è un misto tra lombardo e pugliese, del tutto inventato.
Ovviamente tutti ricorderete che il miglior interprete di questo tipo di personaggio, portandolo alla ribalta, è stato Diego Abatantuono. E proprio qui sta l’enigma: il Terrunciello è da considerarsi un “personaggio” preciso oppure una categoria di personaggi, liberamente interpretabili, ma comunque con la stessa caratterizzazione generale?
Ma andiamo con ordine.
Chi era Giorgio Porcaro
Giorgio Porcaro era un comico italiano nato a Benevento, nel 1952 e scomparso per un tumore nel 2002. Il suo esordio risale al 1972, come cabarettista nel famoso locale notturno Derby Club di Milano. Lanciato da Gianfranco Funari, insieme a Diego Abatantuono, Teo Teocoli, Massimo Boldi, Giorgio Faletti e altri. Il successo arriva nel 1977, anno in cui partecipò ad uno spettacolo scritto da Enzo Jannacci e Beppe Viola, dove interpretava appunto il terrunciello. Nello stesso periodo, entra a far parte del gruppo comico del Derby Club “i Repellenti”, conosciuti anche come “il Gruppo Repellente”. Della compagnia, che fu ideata sempre da Jannacci e Beppe Viola, facevano parte Diego Abatantuono, Massimo Boldi, Mauro Di Francesco, Giorgio Faletti ed Ernst Thole.
Porcaro partecipò a diversi film comici, tra la fine degli anni ‘70 e inizio anni ‘80, sempre interpretando il celebre personaggio. Poi il declino: venne arrestato a casa sua per spaccio di cocaina nel 1985, cadendo in disgrazia. Anche se tempo dopo fu riabilitato, oramai la sua carriera era segnata e così trovò spazio solo in tv private lombarde, fino alla morte nel 2002 quasi nell’anonimato totale.
La vicenda
Enzo Jannacci, riferendosi al periodo del Derby Club, disse: “Io ho creato un gruppo di comici e ne ho fatto dei miliardari”. Peccato però che non tutti ebbero le stesse fortune. Nel caso di Giorgio Porcarco, che non fece carriera come gli altri personaggi, l’arresto per possesso di droga non giocò a suo favore. Ma da quello, a finire completamente nel dimenticatoio, il passo fu troppo breve. Diego Abatantuono, interpellato dopo tempo, nel tentativo di far luce sulla vicenda, ha detto: “I personaggi inventati non avevano copyright all’epoca e venivano portati in scena da più attori”. Ed effettivamente lui lo ha rinnovato, dandogli una sua versione sicuramente più incisiva. Di certo Diego era ed è un attore più quotato, visto anche le interpretazioni successive (vedi ad esempio l’oscar per Mediterraneo di Salvadores).
Giorgio Porcaro non era un attore a tutto tondo, visto che ha sempre interpretato solo e soltanto film comici. Però in alcune interviste negli anni successivi, ne rivendica la paternità senza dubbio alcuno. I due personaggi, o meglio le due interpretazioni, li possiamo vedere recitare insieme nel film Salti in banchi si muore nel quale i due terruncelli si battibeccano, essendo forse troppo simili.
Va detto che comunque Porcaro non risparmia frecciate, a proposito del “furto” di personaggio al presunto rivale. Esempio: in Sturmtruppen 2, ispirato al celebre fumetto di Bonvi, in una scena di meta film dice “che lui aveva inventato il dialetto, ma Diego ha fatto i soldi…”
Infine ha pubblicato una canzone nel celebre slang sent’bello, dove canta: “io ho la esse sibilante come il serpente a sonagli rettile che vive a porta ticinese a Milano”. Purtroppo il suddetto serpente, a parer mio, vive nel mondo dello spettacolo, in tutta Italia.
Certo questa è solo la mia opinione, supportata da fatti che potete verificare voi stessi, giusto per rendere almeno un po’ di giustizia ad un artista dimenticato. Senza nulla togliere, alla carriera e alla bravura di Diego Abatantuono, si intende.