Non proprio un autore prestato al romanzo, più che altro uno scrittore completo che ha plasmato i propri scritti in base al periodo. Dai redazionali, alla poesia e in questo caso appunto al romanzo. Tiziano Sclavi può essere definito un decadentista in salsa horror, come pochi autori nostrani.
Ma analizziamo alcuni dei tanti romanzi scritti nella sua carriera.
I misteri di Mystère
E’ una raccolta di racconti gialli che ha come protagonista Jaques Mystère, scritto in prima edizione con lo pseudonimo di Francesco Argento (omaggio a Guccini e Dario Argento, vista la passione dello Sclavi per le citazioni). Un investigatore che usa la sua arguzia tra una sigaretta e l’altra, pensato per dei lettori adolescenti, cercando di stimolare la logica e l’intuito. L’antagonista invece è un villian ladro gentiluomo, con le fattezze di Charlotte. Curiosità: il personaggio ispirò per il nome il detective dell’impossibile di Alfredo Castelli.
Apocalisse
Qui abbiamo come protagonista un autore che si rifugia in un paese sperduto della Brianza. Inizialmente nota piccoli particolari della natura, ma osservando più a fondo vede che formiche e corvi si comportano in maniera anomala. Man mano cresce in lui uno stato di delirio che sfocia nel cataclisma apocalittico dell’uomo non più padrone, che non sfugge alla natura impazzita.
Dellamorte Dellamore
Il più conosciuto, quello che rappresenta l’escatologia al mondo della sua creatura più celebre (ovviamente Dylan Dog) e al film di Michele Soavi degli anni ‘90. Le gesta di Francesco Dellamorte e del suo assistente Gnaghi, in un delirio di non morti con un finale splatter acido, che non ha niente a che vedere con la trama del film.
Mostri
Dove troviamo tre cosiddetti “freaks”, ovvero esseri deformi in altri tempi definiti fenomeni da baraccone, Ciccio, Sam e Gnaghi prigionieri di un claustrofobico ospedale, dal quale vorrebbero scappare. Ma la realtà fuori per loro è talmente mostruosa, da preferire il male minore.
Non è successo niente
Infine il simbolo di Sclavi, la sua biografia nella quale per l’occasione si sdoppia in due: Cohen, un romanziere che vive con la sua compagna ed è candidato al premio nobel (parola di Tiziano) per la depressione, che rappresenta il presente dell’epoca (siamo nel 1998); l’altro è Tom, il passato autore di una non precisata casa editrice milanese (vi ricorda qualcosa?) alcolizzato e in crisi creativa. Con un personaggio, Daryl Zed, che cede al suo amico Mauro, che rappresenta Mauro Marcheselli, l’unica persona con cui ha rapporti umani. Al di là delle poche visite alla casa editrice, ritroviamo Francesco Dellamorte in versione cyberpunk. Un romanzo nel romanzo, quest’opera è piena di curiosità e vis polemiche alla Bonelli. Ci troviamo romanzati molti fatti e personaggi legati alla casa editrice, accusati di essere a loro agio con la nona arte ma con poca dimestichezza nella burocrazia e leggi editoriali. Ed è per questo che è stato stampato solo due volte e non è molto ben visto dalla Bonelli stessa, diventando una chicca per collezionisti, anche se in fondo non è successo proprio niente!