Bravi fumettisti prestati al romanzo | Gian Luigi Bonelli
Bravi fumettisti prestati al romanzo | Gian Luigi Bonelli
Questo post è dedicato al capostipite della Bonelli, il patriarca del fumetto italiano, nonché l’autore del titolo parafrasato di questa serie di articoli: “Sono un romanziere prestato al fumetto e mai più restituito”. Nella sua lunga carriera Gian Luigi Bonelli si dedicò anche al romanzo pubblicandone quattro, di cui l’ultimo nel 1956 “il massacro di Goldena” dedicato a Tex. Ma andiamo per ordine, personalmente ne ho letti solo tre, “Le Tigri dell’Atlantico” purtroppo è un romanzo di difficile reperibilità e non ho avuto modo di leggerlo. Gli altri sì!
Nel romanzo “Le Tigri dell’Atlantico” (1936) fa il suo esordio l’agente segreto John Mauri, che sarà poi protagonista anche de “I Fratelli del Silenzio”. Coraggioso creare un personaggio del genere, per capirci un tipo alla Dick Tracy, se pensiamo che è scritto in pieno periodo fascista.
Il Crociato Nero (1940)
Ambientato al tempo delle crociate, il protagonista Ugo d’Ivrea partecipa alla guerra in una compagine guidata da Goffredo da Buglione e viene ingiustamente accusato di tradimento e destituito. Il cavaliere non ci sta e in incognito si traveste da crociato nero, per riabilitarsi e combattere vittoriosamente contro il sultano (il travestimento è lo stesso che poi userà Tex, guadagnandosi il celebre appellativo di “aquila della notte”).
I Fratelli del Silenzio (1940)
Storia che ha come protagonista l’agente segreto John Mauri, apparso per la prima volta nelle “Tigri dell’Atlantico”. Qui invece l’agente, ritiratosi dal sevizio segreto nel nord Africa, cerca di condurre una vita tranquilla. I suoi piani vengono rovinati dal rapimento del figlio, da parte della setta degli adoratori di Molok. Questi hanno costruito un tempio sotterraneo con altari alla sinistra divinità, e Mauri si prodigherà con tutto se stesso per ritrovare il figlio rapito, facendosi aiutare da tribù di Tuareg amici (altra trovata audace per l’epoca, siamo nel 1941 e le leggi razziali erano già state promulgate). Piombato impietoso su i due capi della setta che sono uno stregone e un sinistro nano deforme, riesce nel suo intento di liberare il figlio. Il particolare di questa storia è che ci troviamo l’escatologia di future storie con protagonista Tex, ovvero quello di mescolare più generi.
Il massacro di Goldena (1956)
Poi divenuto un storia a fumetti di Tex in cui l’eroe si ritrova a che fare con un bandito che aizza gli “indiani” a compiere un massacro di una cittadina. Eravamo nell’Italia del 1956 quando uscì la prima edizione arricchita da splendide illustrazioni acquarellate di Galeppini ed un finale da brividi, con il celebre ranger più determinato e vendicativo del solito. Forse l’autore voleva avere più libertà di quella che i fumetti dell’epoca concedevano, controllati dalla censura e contrassegnati dal marchio MG (garanzia morale).
Gian Luigi Bonelli era un uomo a cui piaceva l’avventura, nella sua vita è stato anche pugile e sciatore. Celebri le sue discese con gli sci con tanto di cappello da cowboy!
Il suo stile era fluido, poco psicologico, non introspettivo e i personaggi agiscono per il bene comune. Piombando come falchi sui cattivi come la loro missione di vita gli impone, perché sperare nel trionfo della giustizia è sempre una cosa nobile. O no?