Bonus 600€ ai deputati con P. IVA: bastava aggiungere una frase!
Bonus 600€ ai deputati con p. iva: Bastava aggiungere una frase!
Ormai tutti si sono scandalizzati per i 5 deputati che hanno richiesto il bonus da 600€ per le partite IVA. Chi da un lato si è schierato contro il governo perché ha fatto un decreto scritto con i piedi, chi dall’altro si è schierato contro i cinque fantastici eroi senza vergogna per aver avuto la faccia come il culo per richiedere un bonus da 600€.
Analizziamo per punti
- normalmente un deputato prende dalla Camera dei Deputati circa 12.000€ netti al mese. 600€ rappresentano il 5% di quello che ogni mese gli entra sul proprio IBAN.
- una partita IVA per ottenere il bonus doveva fare espressa richiesta, cioè tutta la trafila sul sito dell’INPS o nei patronati o nei CAF o agli sportelli dell’INPS sparsi in tutta la penisola. Quindi non è che, poverini, avendo una partita IVA il bonus gli sarebbe arrivato in automatico e poi semmai avrebbero dovuto rinunciarci. No! Questi mediocri si sono proprio dovuti impegnare per farne richiesta!
- il consigliere comunale Bocci della Lega dice che ne ha fatto richiesta per darlo in beneficenza. Che voi siate boldriniani, salviniani, grillini o altro voglio dare per scontato che nessuno abbia creduto a mezza parola. Altrimenti siete peggio di colui che ha fatto il gesto.
- i 5 fantastici supereroi senza vergogna sono uno del movimento 5 stelle (c’era da aspettarselo), uno di Italia Viva (del partito di Matteo Renzi, per capirsi) e ben TRE della Lega Nord! Complimentoni! Lo ammetto, non ho ancora avuto il coraggio di andare a leggere sul profilo twitter dell’altro cazzaro di nome Matteo per vedere quale stronz…ta ha scritto per giustificare l’ingiustificabile e prendersi, come fa da anni, ancora una volta gioco di voi.
- il decreto… ci voglio dedicare un piccolo paragrafo apposta.
Il decreto
Voi pensate che ci voleva tanto ad evitare ciò che è successo? Vi assicuro di no. E credetemi, ho una certa esperienza.
I decreti sono scritti spesso riportando ad altre leggi che riportando ad altre leggi. Ma quando non stai modificando una norma preesistente, ma ne stai scrivendo una ex-novo, allora te la cavi veramente con poco. Bastava inserire la seguente frase:
“Non possono richiedere il bonus xxxxx i titolari di partita IVA che abbiano dichiarato un reddito lordo superiore ai 60.000 euro nell’anno 2019“.
Passatemi qualche imperfezione, mi perdoneranno gli esperti di drafting normativo, ma bastava una frase del genere per impedire che un deputato potesse fare richiesta del bonus da 600 euro destinato a quelle partite IVA che ne avevano veramente bisogno perché impossibilitati a lavorare e a portare a casa un reddito per sé e per la propria famiglia.
Italia il Paese dei balocchi e degli ipocriti
Senza però voler essere ipocriti proviamo a immaginare quanti medici, dentisti, ginecologi, avvocati, professionisti, ecc. che percepiscono ogni giorno migliaia di euro in visite o altri lavori, spesso senza fattura, quindi “a nero”, hanno fatto ugualmente richiesta del bonus da 600€.
Sì perché troppo spesso ho visto puntare il dito contro i “politici ladri” da medici, ad esempio, che registravano regolarmente solo un decimo degli incassi effettivi, prendendosi di fatto gioco dei propri colleghi onesti.
Quella che ci troviamo al potere è una classe politica di mediocri, tali e quali agli italiani che li votano, abituati ad arraffare tutto ciò che possono prima che sia troppo tardi ed il grande sogno della vita da parlamentare finisca senza l’opportunità, o l’opportunismo, di rientrare tra i pochi fortunati a sedere in quello scranno (ovviamente il discorso non vale per tutti, ci sono persone che meritano veramente con onore di sedere in quei banchi). Soprattutto se malauguratamente dovesse passare un’altra legge fatta a caxxo come quella sulla diminuzione dei parlamentari, firmata m5s, che tra poco dovremo confermare o respingere con il referendum a settembre.
Mi ronza in testa il commento del Capone: “Che poi fare la beneficenza coi soldi degli altri è veramente da dementi”.