Con la conclusione del campionato Euro 2020, che ha visto l’Italia uscire vincitrice, dopo aver smaltito i festeggiamenti vorrei dire la mia a proposito di quello che è successo. Parto subito con l’affermare che, al di là della vittoria finale della nostra squadra, è stato un torneo livellato verso l’alto.
A proposito del torneo itinerante
La formula del torneo itinerante personalmente non mi è dispiaciuta, ma la possibilità per le grandi città europee di ospitare più partite doveva in qualche modo accorciare le distanze tra i vari Paesi ospitanti. Poi però alcune squadre hanno effettivamente dovuto percorrere molti più chilometri, rispetto ad altre. Esempio: l’Inghilterra ha giocato tutte le partite in patria, tranne una, dunque di fatto sono stati il Paese ospitante. Così facendo nessuna nazionale ha partecipato di diritto in quanto Paese ospitante e tutte sono dovute passare per le qualificazioni. Per il resto questa idea non ha funzionato granché, in parte per colpa della pandemia, in parte perché inevitabilmente alcune squadre devono spostarsi più di altre. Anche se il fattore campo in queste competizioni non sempre svolge un ruolo decisivo, è vero che doversi spostare di continuo può creare difficoltà per alcuni.
Ecco l’elenco delle città che hanno ospitato le partite della fase a gironi di Euro 2020:
Gruppo A: Roma e Baku
Gruppo B: San Pietroburgo e Copenaghen
Gruppo C: Amsterdam e Bucarest
Gruppo D: Londra e Glasgow
Gruppo E: Siviglia e San Pietroburgo
Gruppo F: Monaco di Baviera e Budapest
La finale è stata giocata a Londra, come tutti credo sappiate già.
L’edizione con più autogol della storia
Curioso è il primato stabilito in questa edizione, che ha registrato ben 10 autoreti dalla fase a gironi dopo la deviazione di Zakaria in Svizzera-Spagna. Ebbene, sommando le 15 edizioni precedenti degli Europei, il bilancio totale arriva a 9 autogol! In particolare il primo autogol si è registrato proprio nella partita inaugurale, Italia–Turchia giocata a Roma, dove il difensore centrale turco Demiral ha dato il via a questa particolare statistica.
La nazionale inglese e il “gestaccio” alla premiazione
In fine vorrei fare una riflessione con annessa opinione non richiesta [la mia] su quanto accaduto in finale Euro 2020, dove l’Italia ha sconfitto ai calci di rigore l’Inghilterra. Durante la premiazione, dove vengono premiati prima i secondi classificati, gli inglesi si sono sfilati la medaglia e sono usciti senza aspettare la premiazione dell’Italia. Un “gestaccio” che da parte di giocatori professionisti, pagati a peso d’oro, totalmente fuori luogo. Una mancanza di rispetto verso gli avversari mai vista prima, in nessun torneo a nessun livello. Un gesto futile, antisportivo e sicuramente censurabile. Ma forse se la sono tolta perché, in fondo, sapevano di non meritare nemmeno il secondo posto, dato che in semi finale l’Inghilterra ha eliminato la Danimarca grazie ad un calcio di rigore concesso dall’arbitro, a dir poco generoso. Anzi il rigore non esisteva proprio!