L’uomo che riposa sulla Luna
L'uomo che riposa sulla Luna
Eugene Shoemaker è l’uomo le cui ceneri, almeno una parte, riposano sulla Luna
Geologo statunitense, nato nel 1928, è stato uno dei pionieri nel campo dell’astrogeologia e fondò il programma di ricerca Astrogeologico nel 1961, del quale fu il primo direttore. Come tesi di dottorato a Princeton, Shoemaker dimostrò definitivamente che il cratere di Barringer, situato in Arizona, sia stato originato dall’impatto di un meteorite.
La vita di Shoemaker
Fin da ragazzo Eugene Shoemaker mostrò uno spiccato interesse per la geologia, così concentrò i suoi studi su questa materia. Partecipando ad un programma pioneristico di educazione scientifica offerto dal museo della scienza di Buffalo, Shoemaker accrebbe in maniera vistosa le sue conoscenze. Tanto che apprese come riconoscere i vari tipi di minerali solo con uno sguardo, ma non solo, era diventato così esperto che sapeva riconoscere la differente provenienza di minerali della stessa specie.
Nel 1944 si iscrive, ancora sedicenne, alla Caltech e consegue la laurea di primo livello appena nel 1947; l’anno seguente il Master of Science. Insomma un ragazzo prodigio, un piccolo genio che aveva già deciso cosa voleva fare da grande: il geologo.
Gli studi sui crateri
Dopo la laurea Shoemaker ricevette subito un’offerta di lavoro da parte dell’ufficio geologico degli Stati Uniti, da prima per cercare depositi di uranio in Colorado, ma poi fu mandato in Nevada per studiare i crateri frutto dei test atomici. Ricordiamo che quelli erano gli anni della corsa al nucleare.
Queste esperienze gli permetteranno di acquisire conoscenze fondamentali, che lo aiuteranno poi nei sui studi futuri, ovvero sui crateri d’impatto.
Infatti fu tra gli scienziati che contribuirono a dimostrare come il nostro pianeta, nel corso della sua storia, sia stato bersagliato da molti asteroidi. I quali in alcuni casi hanno prodotto effetti su scala globale, provocando non solo cambiamenti climatici in tutto il globo, ma anche estinzioni di massa. Va ricordato che tutto questo avveniva molto prima che fosse ufficialmente accettata l’ipotesi del meteorite killer che determinò l’estinzione dei dinosauri. Prima di allora si pensava che i crateri meteorici, persino quelli sulla Luna, fossero i resti di vulcani spenti.
Shoemaker e la Luna
Negli anni ‘60 Shoemaker spostò la sua attenzione sul nostro satellite. Fu notevolmente coinvolto nelle missioni del Programma Ranger sulla Luna. le quali dimostrarono come la superficie del satellite fosse coperta da un numero enorme di crateri da impatto. Shoemaker collaborò anche all’allenamento degli astronauti americani. Infatti venne selezionato per essere il primo scienziato a visitare la Luna, ma fu scartato a causa di alcuni problemi alle ghiandole surrenali. Ovviamente questa fu una grande delusione, ma non fermò la sua sete di conoscenza e di passione per la scienza e lo spazio.
Shoemaker l’astronomo
All’alba degli anni ‘70 iniziò una ricerca sistematica di oggetti intersecanti l’orbita terrestre, che portò alla scoperta di parecchie famiglie di asteroidi, tra cui gli asteroidi Apollo, e di parecchie comete. Nel 1993 fu co-scopritore della cometa Shoemaker-Levy 9 assieme alla moglie Carolyn Shoemaker ed a un astronomo canadese, David Levy. Questo oggetto era di notevolissimo interesse, infatti non orbitava attorno al sole, ma bensì attorno a Giove. Questo diede agli astronomi l’opportunità di studiare un impatto cometario su un pianeta, il quale accadde nel 1994 come predetto da Shoemaker e i suoi colleghi.
La morte
Nel 1997 morì in un incidente d’auto ad Alice Springs, in Australia, dove si era trasferito per studiare alcuni crateri da impatto. Una grave perdita per tutto il mondo scientifico, ma non solo. Dato che purtroppo in vita non era riuscito a coronare il suo sogno di calpestare il suolo lunare, una sua collega Carolyn Porco fece in modo che la NASA portasse almeno una parte delle sue ceneri sul nostro satellite, sfruttando una missione già programmata.
E così il 31 luglio del 1999 la missione Lunar Prospector andò a compimento, facendo schiantare il velivolo sulla superficie della luna. Portando con sé Shoemaker per renderlo la prima ed unica persona a riposare in pace sulla Luna.
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