Sappiamo tutti quanto è grande un container, ma forse non è abbastanza facile riuscite ad immaginare quanto spazio occupano 500 container messi uno accanto all’altro. Immaginateli pieni di plastica (buste, posate, bottiglie, imballi, ecc.) e che vengono svuotati ogni anno nel Mar Mediterraneo.
Per capire quanto spazio occuperebbero proviamo a fare alcuni esempi: 500 container messi in coda raggiungono una fila lunga 6,1 km. Ma non rende ancora l’idea. Il calcio, tutti abbiamo presente quanto è grande un campo da calcio. Bene, servirebbero poco più di due campi da calcio per contenere 500 container. Ora immaginate due campi da calcio coperti di rifiuti di plastica fino ad un’altezza di 2,5 metri (praticamente l’altezza del soffitto di casa vostra) che vengono riversati nel Mediterraneo.
I dati del report
Questi sono i dati che troviamo nel report “The Mediterranean: Mare plasticum“, della International Union for Conservation of Nature, che ci parla di un totale di 229.000 tonnellate all’anno.
Non solo. Un altro triste dato è che l’Italia è una delle principali colpevoli, in quanto seconda nazione più inquinante. Il podio della vergogna è formato da Egitto con 74.031 tonnellate all’anno, Italia con 34.309 t/anno e Turchia con 23.966 t/anno.
Vengono prese in considerazione sia macroplastiche (216.269 t/anno) che microplastiche. Influiscono anche tre grandi fiumi che trasportano in mare i rifiuti delle principali città lungo le proprie rive: il Nilo, il Po e il Rodano.
Per quanto riguarda le macroplastiche nella top ten troviamo la città di Roma al secondo posto, con 1.809 t/anno di plastica riversata in acqua.
Mentre per le microplastiche tra le prime sei città, cinque sono italiane: Roma (202 t/anno), Milano (94 t/anno) e Torino (67 t/anno) nei primi tre posti, a seguire Palermo (49 t/anno) e Genova (44 t/anno). Al quarto posto si inserisce Tripoli (Egitto).
Varie soluzioni sono state messe in pratica nella regione del Mediterraneo, inclusi divieti e tasse su determinati prodotti di plastica, miglioramenti agli impianti di riciclaggio e raccolta dei rifiuti di plastica sulle spiagge o in mare. Ma senza un intervento radicale, la perdita di rifiuti plastici raddoppierà facilmente e raggiungerà oltre 500.000 tonnellate all’anno entro il 2040.